Appello per salvare le Cinque Terre

Riprendiamo dalla rete e pubblichiamo :

Appello per salvare le Cinque Terre

Fermiamo la costruzione di un residence allo spiaggione di Corniglia

Noi cittadini europei, amanti del territorio delle Cinque Terre che consideriamo un ambiente naturale di eccezionale bellezza ed equilibrio antropico, siamo venuti a conoscenza che sulla costa e sul “Sentiero azzurro” che collegano i paesi di Corniglia e Manarola (siti nei Comuni di Vernazza e Riomaggiore), è stata autorizzata l’edificazione di un residence costituito da 42 appartamenti, ristorante, bar, piscina, per un totale di 6000 metri cubi, su un fronte di 250 metri lungo mare. 

  Questa mega-struttura - del tutto incongrua rispetto ad una località cosparsa di minuscole abitazioni inserite fra rocce e balze collinose ricoperte da vigneti digradanti verso mare - dovrebbe collocarsi sul sito del vecchio tracciato ferroviario che è stato venduto nel 2003 dalle Ferrovie dello Stato ad una società immobiliare privata, per l’esigua somma di €. 195.000, senza che nessuno fra gli enti istituzionali ritenesse necessario acquisirlo al fine di preservarlo e di mantenerne la destinazione ad uso pubblico. 

Al contrario, il Ministero per i beni e le attività culturali, l’ente Parco Nazionale delle Cinque Terre, la Regione Liguria, la Provincia di La Spezia, i comuni di Riomaggiore e Vernazza sembrano sostenere con convinzione la costruzione progettata, contro la quale hanno fatto ricorso al T.A.R. della Liguria privati cittadini e l’associazione ambientalista V.A.S. (Verdi Ambiente e Società), ottenendo una prima sentenza di annullamento degli atti autorizzativi della edificazione, ciò che ha comportato il blocco dei lavori. Avendo gli interessati - pubblici e privati - interposto appello, la causa pende ora avanti il Consiglio di Stato che dovrà deliberare nei prossimi mesi. 

La progettata edificazione è destinata a deturpare irrimediabilmente un ampio tratto di costa, deteriorare il precario equilibrio ambientale in una località collinosa già soggetta a frane e a sottrarre all’uso pubblico una vasta area di spiaggia. L’autorizzazione a costruire appare tanto più incongrua, se si considera che le Cinqueterre sono sottoposte a  varie tutele ambientali. Dal 1997 sono iscritte nella lista UNESCO dei beni patrimonio dell’umanità; dal 1998 sono un’area marina protetta; dal 1999 sono un territorio protetto attraverso la costituzione di un Parco Nazionale. Ciò non ha impedito il rilascio di un’autorizzazione a costruire, che contrasta con la previsione di leggi regionali, nazionali e con importanti direttive ambientali europee. 

Segnalazioni di associazioni ambientaliste e di cittadini singoli, articoli comparsi sulla stampa quotidiana e su riviste specializzate, tra cui l’autorevole Giornale dell’Architettura, hanno allertato l’UNESCO che sta monitorando la situazione. Ma il timore è che, come spesso accade, gli interventi di salvaguardia siano inesistenti o intempestivi, e che il patrimonio dell’umanità venga irreparabilmente compromesso. 

La disinvoltura con cui il problema viene trattato dagli enti italiani preposti alla tutela paesaggistica e la sottovalutazione degli effetti devastanti per il territorio, rendono urgente il formarsi di un’opinione pubblica partecipativa, che provochi un ripensamento radicale da parte di tutti i titolari di potestà decisionale, a livello regionale e nazionale. Appaiono inoltre urgenti e necessari una verifica e un intervento da parte del Parlamento Europeo, della Commissione Europea e dell’UNESCO, che con questo appello intendiamo sollecitare. 

            Chiediamo sostegno a questa iniziativa, invitandovi a inoltrare la vostra adesione al seguente indirizzo e-mail: perle5terre@libero.it. Vi preghiamo di indicare come oggetto: “Aderisco all’appello” e di scrivere nel testo il vostro “cognome, nome, professione, città”. 

Cinqueterre, 29 settembre 2008

 

 

 

 

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